mercoledì 27 ottobre 2010

Nel mare ci sono i coccodrilli...aspettando un incontro


Non vuole essere una recensione la mia, ma semplicemente la condivisone di alcune emozioni.

Non sarà una sintesi della trama, non avrebbe senso. La vita di un uomo non può ridursi in trama.

“Nel mare ci sono i coccodrilli” racconta di un gesto d’amore che nasce da una buca, di un abbandono che è salvezza; racconta di un un viaggio che ha regalato amici e una rivelazione:
nel mare i coccodrilli non ci sono, ma i coccodrilli si possono trovare ovunque.

Non servono molte parole per parlare dell’ultimo libro di Fabio Geda, forse ne basta una sola: Speranza. Infatti una sensazione positiva mi ha pervasa per tutta la lettura del libro, nonostante il racconto fosse tutt’altro che felice e forse, a tratti lasciasse qualche spazio di inquietudine.
Ma l’ottimismo con cui Geda ha saputo mediare la vita e il racconto di Enaiatollah è lo strumento che permette la lettura senza alcuna fatica emotiva. Anche quando la storia prende le pieghe peggiori, c’è sempre lei, la Speranza che prende per mano il lettore quasi a tranquillizzarlo, come a dire: se ce l’ha fatta lui...per te è una passeggiata.
La storia di Enaiatollah è accompagnata da persone positive, non innumerevoli, ma è un ritorno costante. Tanto costante da imprimersi nella sensibilità di chi legge. Ciò che solleva è che la storia è vera e se è vera, sono vere anche le persone positive: questa è la Speranza.
“La signora è importante per quello che ha fatto. Non importa il suo nome. Non importa com’era la sua casa. Lei è chiunque. Chiunque si comporti così”


Il libro è pieno di spunti di riflessione che spaziano dall’antropologia, alla sociologia, dalla politica, all’economia: è la storia di un piccolo uomo che ha bisogno di respirare, come egli stesso dice:
“Una volta ho letto che la scelta di emigrare nasce dal bisogno di respirare. E’ così. E la speranza di una vita migliore è più forte di qualunque sentimento.”
Ed è attraverso questa ricerca di ossigeno che il racconto si fa formativo ed educativo; attraverso il passaggio dall’infanzia all’adolesceza di Enaiatollah cresce la consapevolezza di chi legge rispetto a tematiche che ci appaiono lontane sia fisicamente sia moralmente.
Paradossalmente mi piace pensarlo dedicato agli adulti...[ma facciamo in modo che i ragazzi lo leggano]


Per chi volesse approfondire presso il circolo Stranamore a Pinerolo il 3 novembre 2010 alle ore 20.45 ci sarà un incontro con Fabio Geda.

martedì 26 ottobre 2010

VESPA un progetto degli studenti per gli studenti

Ogni persona per cercare la propria felicità deve poter essere SOVRANA: cioè protagonista del proprio destino
.

Questa è la convinzione di ACMOS, associazione che si prefigge di promuovere e sostenere l’inclusione democratica. Una delle priorità d'intervento dell’Associazione è l’Educazione alla Cittadinanza, come strumento affinchè le “persone possano essere protagoniste della storia”.

E’ in questa dimensione che si colloca il progetto VESPA: un progetto che vede il sostegno del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Provincia di Torino.

La VESPA [Valutazione Esperienza Scolastica Partecipata] parte dall’idea del “Diritto a Scuola” come componente essenziale della vita democratica di un Paese.
Gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che aderiscono al progetto si incontrano con cadenza periodica per confrontarsi e costruire, anche attraverso incontri con esperti, strumenti di valutazione e autovautazione della scuola.

I canali di valutazione si muovono attraverso tre grandi categorie: le relazioni che si instaurano negli spazi scolastici e la conseguente generazione di capitale sociale; il desiderio di inclusione come strumento di miglioramento individuale; il sentirsi strumento del proprio processo di apprendimento.

La VESPA si può sintetizzare come un dispositivo per contrastare il conflitto e saldare il naturale desiderio dei giovani di stare insieme.
La VESPA nasce dalla consapevolezza che la Scuola non ha più unicamente il ruolo educativo: è ormai un servizio sociale. La scuola inclusiva si fonda sul capitale sociale, sulle reti di relazioni che si costruiscono grazie anche alle esperienze scolastiche.
La Scuola spesso è il luogo in cui ricercare le problematiche esterne degli adolescenti: perchè non approfittarne e dare ufficialità al ruolo?

Il progetto si è avvalso di tre strumenti principali: i questionari, i focus group e il concorso letterario. I cinque migliori elaborati sono stati pubblicati in un libretto dedicato a Vito Scafidi [morto al Darwin di Rivoli il 22 novembre 2008]

Per chi fosse interessato al progetto può prendere contatti direttamente con la segreteria di Acmos vespaòacmos.net