domenica 14 giugno 2015

Chiedevano pane e pace

Mi piace sempre far toccare la Storia ai ragazzi del fare e così eccoli ad ascoltare i protagonisti quasi a bocca aperta. 

Antefatto: con la collaborazione dell'Anpi di Pinerolo e la guida del suo Presidente Riccardo Vercelli, abbiamo organizzato una passeggiata resistente, vale a dire una camminata per le vie di Pinerolo con l'obiettivo di conoscere monumenti e targhe dedicate alla Nostra Resistenza. I ragazzi hanno imparato ad alzare lo sguardo, sia concretamente, sia metaforicamente, e conoscere nomi e storie di chi la Storia l'ha fatta.

Sono venuti in classe David Terracini, di famiglia ebrea, Giovanni Panosetti, nato in un lager e Maria Airaudo, staffetta partigiana. Si sono presentati ai ragazzi, ognuno con le proprie storie e con le proprie anime. 

Le emozioni sono state forti per ognuna delle tre storie: partecipazione per il pianto di Panosetti, che ancora oggi si commuove a raccontare la sua storia e quella dei suoi genitori, stupore per una famiglia ebrea che è così tanto riconoscente al mondo, nonostante il buio che ha sopportato, ammirazione per una novantenne che ha l'energia e l'entusiasmo dei vent'anni.

Maria ha conquistato tutti con gli aneddoti che ad uno ad uno ha regalato a chi l'ascoltava, con il desiderio di trasmettere l'amore per la Libertà e l'Impegno.

I ragazzi hanno visto materializzarsi davanti a loro quanto studiato sui libri in precedenza e attraverso i volti di chi raccontava hanno potuto riconoscere gli stati d'animo che i libri istituzionali non riportano. Hanno imparato che la Storia, quella con la S maiuscola, è fatta di tante piccole storie che si prendono per mano. Come il destino della radio della famiglia Terracini: agli ebrei era vietato possederne una, così la mamma di David deve separarsi dalla sua, ma lo fa nascondendo un biglietto al suo interno [con grafia e stile da romanzo di appendice] . E proprio come in un romanzo questa radio alla fine della guerra tornerà in possesso della famiglia in questione, grazie a un Giusto che ebbe la sensibilità di credere al biglietto nascosto.

O come le medaglie al valore che sono state consegnate non tanti anni fa al sig. Panosetti in memoria dei suoi genitori e che lui interpreta come un piccolo riconoscimento morale e un tributo al sacrificio di chi gli ha dato la vita.

O come il grido di Maria, che racconta che i giovani abbracciavano la causa della Resistenza, perchè mossi dal desiderio di Pane e Pace.

L'applauso che è partito spontaneo dai ragazzi verso i tre ospiti, all'esortazione di Maria "non arrendetevi mai!", mi piace pensarlo come un tributo a chi con la propria lotta ha permesso che oggi siamo liberi di ascoltare e parlare.








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