giovedì 15 settembre 2011

Passione per lavoro

Questa sera grazie all'invito di Erica Lazzarini, giovane imprenditrice di Io mangio Gofri, sono stata alla fondazione Sandretto a Torino, per l'evento aperi[crea]tivo organizzato da CNA giovani dove si è parlato di wwworkers. Al tavolo c'erano Giampaolo Colletti giovane scrittore, che ha fatto delle storie dei lavoratori della rete un libro e un progetto e Erica Vagliengo [meglio conosciuta come Emma T]. Insieme a loro alcuni interessanti personaggi che hanno saputo reinventarsi grazie al binomio passione e rete.
Interessante la presentazione dello spazio di Toolbox Coworking a Torino, ma a strapparmi il cuore sono stati gli orti dell'azienda agricola Giacomo Ferrari con il loro sito Le verdure del mio orto. Ognuno può decidere l'appezzamento del terreno che vuole adottare, il tipo di produzione e poi settimanalmente riceverà gli ortaggi che virtualmente ha coltivato direttamente a casa. Non è geniale?
E poi che dire di Alessandro Imoda e la sua passione per Diabolik, tanto da farla diventare un business e il motore della nuova era della sua azienda, la Mycrom? Il fascino di questo imprenditore un po' eccentrico e con tantissima voglia di comunicare è dato dalla passione con cui ha trasformato i suoi interessi personali, in alta professionalità. Con coraggio e spirito naif ha comprato i diritti mondiali del ladro per antonomasia, e quello che era solo un fumetto è diventato la Diabolik Collection, prodotti di design dai costi anche proibitivi.
Visitare la sua azienda è un piacere, ricca di elementi di arredo e pezzi da collezionismo che vanno dalla Vespa Piaggio di "Vacanze Romane" a un Juke Box che ti accoglie con la voce di Elvis. Il padrone di casa è davvero un uomo singolare: starebbe ore a raccontare aneddoti della sua esperienza professionale. 
E poi ...un datore di lavoro che accoglie i suoi dipendenti con un pianoforte a coda...beh forse stasera non eravamo a Torino. O meglio, mi piace pensare che ho fatto un salto nel tempo: quella di stasera è la Torino che sarà, presto, molto presto.

Murales all'entrata di Mycrom [ph farfalle a scuola]

domenica 11 settembre 2011

Romagnacamp...la luna e il cuore


A me è proprio piaciuto vedervi tutti, tutti insieme chi al cazzeggio e chi impegnato a cercare e rinnovare legami sia social, sia professional :)


 
Come sempre ho imparato tante cose, anche cose che apparentemente non mi sembrava potessero interessarmi.
Ho imparato che c'è una scienza che non conoscevo. la lovvotica e adesso approfondirò...che poi Rudy Bandiera presentatndola ha sortito l'effetto di una rockstar di fronte ai suoi fan sfegatati.

Ho imparato che Pierluca  oltre che giornalaio e anche giocattolaio...con il suo speech "Facciamo che io ero" [ma lo sai che anche io uso il gioco con i ragazzi del fare?]

Ho imparato che le slides possono essere scritte a mano e i contenuti si impreziosiscono nella forma. [Mdp non ci ha svelato il trucco usato però :)]

Ho imparato che il Tango  può essere uno strumento didattico per  imparare a vivere grazie allo speech e all'eleganza di Alessandra [nota di colore: Alessandra per la sua presentazione ha persino cambiato le scarpe, io ci ho letto un profondo rispetto per la disciplina e arte che ci presentava]

Ho imparato cosa significhi essere guru dell'ovvio: Domitilla aka Semerssuaq, ha sparso allegria in sala con il suo Ignite pieno di colore e autoironia.

Ho imparato che ho paura di Stefigno e della sua reflex [ma non vedo l'ora di vedere cosa ha combinato]

Ho imparato che il mondo è piccolo. La cena è stata impreziosita, oltre che dalla Luna sul mare,  dalla presenza del mitico Maxime e Kobayasci ... e una gradita sorpresa che nulla ha a che fare con il mondo [incompreso a volte] della rete.

Ho imparato che sono più timida di quel che può sembrare...siete tanti quelli a cui non ho stretto la mano, solo per pudore...perdonate, ma son cresciuta in Piemonte. [la prossima volta fatevi avanti voi]

Non posso citare tutti, ma sicuramente questo fine settimana mi rimarrà nel cuore.
Grazie e alla prossima.

lunedì 27 giugno 2011

Un Siciliano al villaggio


Se non fosse stato per il sole dagli effetti fatali per la lunga attesa avrei scritto ieri sera, subito dopo il magico incontro in una piazza della capitale dei Valdesi.
Già perchè ieri, domenica 26 giugno alle ore 17.30 Torre Pellice ha conferito la cittadinanza onoraria a Andrea Camilleri. La ragione, ha detto il sindaco Claudio Bertalot, sta nei 150 anni dell'Unità d'Italia, perchè Camilleri con la sua scrittura ha saputo riportare la Sicilia in Italia. La Val Pellice è un territorio frontaliero e i suoi abitanti sono abituati ad una politica di accoglienza da sempre.

Il momento è stato davvero speciale, Camilleri emozioanato e riconoscente di poter essere parte di una comunità tanto originale
Io sono onorato- ha detto- con questa cittadinanza mi avete detto: vogliamo tu sia dei nostri, non c'è premio migliore.


E' stato bello sentire così tanta partecipazione del pubblico e così tanta emozione a condividere le belle parole che lo scrittore ha riservato per la comunità di Torre, definita
uno straordinario esempio di convivenza che dovrebbe essere conosciuto dagli italiani di oggi...che hanno paura di condividere il proprio orticello...

e ancora:
a questa nostra Italia un po' di iniezione di sangue valdese non farebbe male.

E' stato un pomeriggio ricco di cultura, altezza morale, ma soprattutto semplicità. Una semplicità che sarebbe bello poter ritrovare più spesso in questa Italia, che come ha detto il traduttore di Montalbano in Francia Serge Quadruppani , deve ancora cacciare il suo Napoleone III.

Una semplicità il cui sinonimo diventa ricchezza. Una ricchezza che si declina non solo nei suoi 79 libri pubblicati, ma anche e soprattutto nei valori che con quella lingua un po' inventata complice nell'aver ridato lustro al siciliano, Camilleri riesce a trasmettere.

Cosa vi posso dire di più per farvi intuire l'aria che si è respirato ieri pomeriggio?
Beh, come si fa a non amare uno scrittore che dice di mettersi a scrivere solo dopo essersi sbarbato, per rispetto alla scrittura?

Scrivo sotto dettatura di me stesso. E se non ho nulla da scrivere, scrivo lo stesso, anche solo una lettera a qualcuno incontrato per caso qualche giorno prima, per mantenere l'esercizio.

Gli applausi che ha strappato al pubblico sono stati tanti, ma l'ultimo, quello di saluto particolarmente caloroso. Mi sono ritrovata ad applaudire con gli occhi inumiditi dalla commozione.

Ieri avrei voluto essere anche io residente a Torre Pellice.

martedì 17 maggio 2011

grazie a tutti...


Venerdì sera ero stanchissima, come rare volte lo sono stata.

Conciliare tutto è stato difficile a volte anche imbarazzante. Quando ho deciso che avrei sostenuto e lavorato per la campagna elettorale, pur conoscendo la mia indole cameratesca, non immaginavo di coinvolgermi così tanto. Invece si sono strette mani, incrociati sorrisi, e acquisito amici. E per me questo ha un valore inestimabile.

Mi piacerebbe poter testimoniare un nuovo modo di fare politica caratterizzato soprattutto dall’impegno civile, piuttosto che dai discorsi sui massimi sistemi, modello che ha fatto il suo tempo.


Il periodo passato a preparare la campagna elettorale mi ha regalato intuizioni e convinzioni di cui ho voglia di fare tesoro per una nuova forma di resitenza.


E’ stato bello correre per un traguardo che non aspettava un solo corridore, ma un’intera squadra, fatta di differenze, storie, sensibilità e provenienze che apparentemente nulla avevano in comune alla partenza.


Grazie a chi con me ha condiviso questo pezzo di strada [primi fra tutti i miei genitori]



Non è andata bene. Non è andata come speravamo.

Ma non è andata male.


Non è andata male perchè i risulatati elettorali dicono che la nostra coalizione comunque ha avuto un risultato discreto.

Non è andata male perchè si è allargata la rete, e si sa che nell’isolamento non si può contribuire a migliorare la società.

Non è andata male perchè ci siamo messi in gioco con lealtà.


Ma è andata bene, benissimo perchè io ho avuto una grande opportunità di crescita personale, politica e civile.

Non ho fatto mistero di non avere velleità personali, ma la candidatura era dettata dalla voglia di fare l’esperienza della campagna elettorale. Per questa ragione forse mi ha anche ingenuamente stupito il risultato ottenuto.


Ora non voglio disperdere tutta la ricchezza di cui ho fatto tesoro in questo periodo.

Voglio continuare ad impegnarmi per rendere più leggera questa faticoso individualismo del nostro tempo. Forse è una sfida...ma credo ne valga la pena, perchè il traguardo non è mai a vista...ma l’arrivo è certo..

Sarebbe bello tagliare il nastro ancora insieme!e con

domenica 1 maggio 2011

1 maggio


Ho imparato che la Nostra Repubblica è fondata sul lavoro.
Ho imparato che il lavoro è un Diritto.
Ho imparato che il lavoro completa l'Identità di Uomini e Donne.

Per tutto ciò che ho imparato, oggi alla Manifestazione di Torino ho voluto che con me ci fossero i miei Figli.
Devono sapere che per loro Tanti hanno dato e combattuto.

Devo insegnarglielo!

lunedì 18 aprile 2011

Mi candido...


foto by Concyebasta
Ho sempre pensato di voler fare l’esperienza di una campagna elettorale. Fin da bambina ho respirato [grazie ai miei genitori] l’aria della militanza, ma quella sociale. Intendo dire quella militanza non fatta di riunioni e discussioni, ma quella del lavoro per il sostegno dal basso, quella delle cucine delle feste per sostenere il Partito. Perchè allora non ci si vergognava a chiamarlo Partito appunto. Ora ci sono i circoli e le cucine non ci sono più e se ci sono a volte sono popolate da professionisti.
Ma la voglia di essere parte di un gruppo che si riconosce per delle Idee, dei Valori e delle Speranze mi è rimasta. Ne ho sentito spesso la nostalgia.
Per tanti anni, per ragioni personali, ne sono stata lontana.
Ma la vita è fatta di incontri e quando gli incontri sono fatti di ricorsi ...beh credo che sia quasi un segno del destino e dire di no potrebbe essere un peccato.
Così l’occasione per tornare ad un impegno politico si è presentata attraverso delle Persone che hanno costituito per tanti anni il contorno della mia infanzia e adolescenza. Non potevo tirarmi indietro!
Non sono contenta di cosa accade nel mondo e allora perchè continuare a guardare senza mettermi in discussione e offrire il mio impegno. Ogni volta che guardo i miei figli penso che il mondo che sto contribuendo a lasciar loro, non mi piace per nulla. Cosa posso fare? Probabilmente poco, pochissimo. Ma non voglio vivere con il rimpianto di non averci provato, anche solo nel mio piccolo.
Ecco perchè...mi candido!

domenica 17 aprile 2011

Questione di punti di vista

Chi mi conosce sa i miei pensieri, le ideologie che mi accompagnano e intuisce le mie traiettorie.
Si sa che Saviano mi piace, ma questa volta...mi spiace...qualcosa non mi ha convinto.
Colgo l'occasione per ricordare Vittorio Arrigoni per spiegare in cosa non concordo.
Buona visione e buona riflessione.

giovedì 3 febbraio 2011

Anche Io dico Basta!

Sono rimasta ad osservare, forse anche curiosa di sapere quanto fossimo tolleranti verso un atteggiamento che per formazione ho sempre ritenuto, in maniera scontata, dovesse essere combattuto.

E invece...non è così comune pensarlo se siamo arrivati fino a questo punto.

Non mi preoccupa tanto la stereotipizzazione dell’italiano nel mondo, non mi infastidiscono le macchiette con cui ci si dipinge. Trovo inaccettabile però il modello con cui le adolescenti di questa ultima generazione si stanno confrontando, il paradigma con cui si dimostra che impegno, serietà e soprattutto dignità e classe non servono a nulla.


La riflessione di questi giorni è profonda e mossa dal sentimento. Mi sento offesa, come donna, ma soprattutto come mamma e formatrice. Come se si gettasse fango sull’impegno profuso da tanti di noi, uomini e donne, nel diffondere e condividere valori e storia di lotte e conquiste.

In questi giorni mi sono ritrovata a commuovermi più volte nel sentire le parole di chi ha detto Basta. E’ questo che dobbiamo insegnare: la voglia di difenderci!

Una collega mi ha chiesto di far vedere i video messaggi ai ragazzi del fare. Ho detto di no, ho dovuto dire di no, perchè sarebbe stata un’azione politica. E’ questa una risposta che mi è costata davvero molto. Una società che si dice civile affronta questi argomenti senza se e senza ma, perchè ci riguardano indipendentemente dai colori politici, perchè ogni bambino, ogni bambina, ogni giovane donna, ogni giovane uomo ha il diritto di essere difeso dagli scenari di oggi, ha diritto a non essere bersagliato da una monocultura che cultura non è!

Popper diceva:

“insegnare significa influenzare il loro [dei bambini] ambiente in modo che possano prepararsi per i loro futuri compiti: il compito di diventare cittadini”


Ecco...io vorrei poter vedere semplicemente un futuro di cittadini. E mi piace ricordare che nell’Antica Roma chi era cittadino romano appunto, godeva di tutela e protezione, intoccabile in ogni luogo dell’Impero.

Proteggiamo i nostri ragazzi, proteggiamoci.

Per questa ragione ora la tolleranza di cui parlavo all’inizio non ha più senso. E’ ora di dire Basta e lo faccio anche io.