giovedì 2 febbraio 2012

Magia e magia

Il mio giardino si è finalmente imbiancato e i bimbi hanno dato vita al tanto sospirato mago della neve. La fiaba è compiuta e la Magia taglia il buio. E invece...

Le auto, gli autobus, il tempo, il lavoro, la  scuola.
Pare che il nostro tempo non si possa più fermare, che ci si debba far trasportare nel flusso di una società che non ha più occhi e orecchie per la Natura e un ritmo biologico che solo i nostri nonni sapevano rispettare.

Un tempo si impastava il pane con una quantità di farina utile a passare l'inverno. Il borgo era autosufficiente e sapeva rendersi utile nel rispetto reciproco con i suoi abitanti. Il pane finiva e chi l'aveva impastato sapeva che stava per arrivare il bel tempo.

Ora il pane si compra. Si affronta il freddo con la mentalità di chi ha fretta e non può aspettare la bella stagione, per questo non ci si può fermare. Anche a dispetto della sicurezza e del buon senso. Chi si ferma è perduto. Chi si ferma non sa. Chi si ferma è pavido o ancor peggio ...pigro?

Si spingono i propri figli su autobus affollati e strade gelate anche quando un tempo li avremmo tenuti a casa, per rispondere ad una società che ci impone di andare avanti, di produrre per merito o per colpa di una fantomatica crisi economica.

Viviamo tutti come se dovessimo salvare vite umane. Ma quanto di ciò che facciamo quotidianamente in realtà può aspettare un domani più sereno e condizioni più idonee?
Il superomismo è il monito, andare oltre e marcare il sacrificio dei valori che hanno costruito la nostra cultura e la nostra tradizione sembra essere il verbo, come un obbligo morale. Chi non lo rispetta è fuori.

Che società è una società che obbliga una madre a non potersi adeguare a tempi e a spazi naturali, che obbliga la scuola ad essere considerata un utile parcheggio per genitori lavoratori zelanti?
La Natura si riprende i suoi spazi con aggressività, ma noi siamo troppo occupati nella nostra corsa per capire che è la nostra società ad essersi ...Gelata!
 e la magia si perde nel buio.

 La società della crescita e' una trappola insostenibile per l’umanità e la corsa indiscriminata al profitto economico distrugge l’ambiente e porta disuguaglianze sociali. Anche la cosiddetta 'crescita sostenibile' e' insostenibile e l'unica via di salvezza e' uscire dall’economia che colonizza l’immaginario e mettere in discussione questo dominio
 [S. Latouche]

2 commenti:

  1. wow...parole sante, Lia, che fanno riflettere.erica

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    1. Grazie cara! Mi ero un po' depressa che fosse passato inosservato. Ma mi era sfuggito il tuo commento :(

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