lunedì 9 novembre 2009

Twitter Nella Didattica

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5 commenti:

  1. Siamo in un mondo difficile ...
    mi sono accorto solo ora che il buon GFC (Google Friend Connect) non mi fa vedere quando pubblichi un post; chissà perché!? lascio la risposta ai Web Professional.

    Dunque: a proposito di "Twitter e .. SN e .. tutto il bendidio e .. didattica" direi che bisogna far qualcosa per "sincronizzare" la partecipazione a esperienze vivibili via Web e l'apprendimento dell'uso di strumenti come questi.

    Flashback: 40 anni fa ..
    - solita musica del nonno! che palle?? aspetta un momento, per favore .. -
    .. le Università e/o gli istituti di ricerca si consorziano per rendere accessibile l'uso di supercomputer a una popolazione di studenti e ricercatori che le Università non sono ancora in grado di educare perché possano servirsene; si creano così esempi di quelli che io chiamo "ambienti che abilitano l'utente", in cui L'EROGAZIONE E LA FRUIZIONE DI SERVIZI sono in secondo piano, rispetto alla PARTECIPAZIONE ALL'EVOLUZIONE DI UN'ESPERIENZA; in queso tipo di ambiente 1) anche chi fa evolvere la tecnologia abilitante è un utente, 2) i NON TECH PROFESSIONAL imparano a usare gli strumenti per prova ed errore, mantenendo in primo piano i loro personali obiettivi.

    Gli ambienti di questo tipo sono ancora "alive and kicking" .. mentre sono defunti 1) un consorzio di fornitori di tecnologia, comprendente Olivetti e gli altri fornitori "europei" del settore ICT; 2) il Workshop Europeo che ha lavorato per 5 anni, su mandato della Commissione Europea, per dare alle Pubbliche Amministrazioni nazionali la capacità di accedere agli strumenti "web-like" con un approccio normativo (una ca...ata PAZZESCAAAA).

    Industria e UE non hanno visto come significativo l'esempio degli ambienti utente e il loro approccio PARTECIPATIVO all'EVOLUZIONE DI UNA ESPERIENZA CONDIVISA (da operatori dell'offerta e operatori della domanda).

    40 anni dopo: le aziende e le PA si ritrovano ad essere fatte di persone NON EDUCATE all'uso di strumenti "web-like" ... allora? cosa facciamo?? aspettiamo che i nativi digitali si possano assumere come dipendenti ???

    Deve arrivarci un nonno a dire come / cosa si dovrebbe fare???

    Mi piacerebbe sentire cosa ne pensi e, magari, che si potesse coinvolgere il Marco che si pone obiettivi come questo.

    Come si dice nel Basso Canavese .. SPERUMA :-)

    luigi

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  2. MEMO 4 U and guess who ..
    dal testo del precedente commento sta nascendo una pagina Wiki: Interfaccia operativa W2WAI tra Mondo Reale e Mondo virtuale.

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  3. o ho a che fare con i nativi digitali quotidianamente, però limitati dal fatto che la potenzialità democratica dello strumento non coincide con le potenzialità economiche delle famiglie [almeno per alcuni di loro]. [I ragazzi del fare appartengono ad un target sociale non troppo borghese, per utilizzare un linguaggio desueto...]. Così nonostante tutti gli sforzi che possiamo fare in aula e le intenzioni in didattica per abilitarli a nuovi orizzonti, si incontrano comunque dei limiti economici. Così gli obiettivi vengono ritarati perchè non tutti i ragazzi posseggono pc e relativa connessione...Per questo vorrei politiche più aperte...[connessioni libere e pubbliche ad esempio].
    Mi piace molto l'idea della Proloco "virtuale"...

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  4. Luigi,
    i nativi digitali non verranno credo mai assunti per farli diventare, oltre che dipendenti, soprattutto costruttori di un ambiente "web-like" con tutti i benefici del caso.

    Luca De Biase, alla fine del suo interessante articolo su Problemi dell'Informazione, [reperibile qui] parla proprio di questo da una delle infinite prospettive applicabili: Redazioni giornalistiche che non assumano più giovani, non possono stupirsi se i
    giovani non le sentono parte della loro vita.


    Il problema è, come ci siamo più volte detti, di carattere "culturale" e chi ha la presunzione di comprendere, più di altri, determinate dinamiche deve assumersi la responsabilità di agire!

    Qualche giorno fa mi è capitato di parlare con una ragazza che lavora come intermediatrice culturale nelle scuole elementari/medie e, da alcuni racconti, ho avuto ancora di più la conferma che chi deve essere introdotto alla cultura dell'Altro sono gli Insegnanti!

    My 2 cents :)

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  5. @Lia, @Marco

    proseguirei il discorso servendomi di Twitter, così si resta nel Tema del Post.

    Vorrei però (@Lia DM) che non vi sentiste in dovere di tenermi testa .. ma che fosse possibile aiutarmi a chiarire quello che cerco di fare emergere.

    Questa mattina le cose si sono organizzate (@Marco DM) così:

    1) partendo dalle ultime battute un discorso-esperienza, registrate via Twitter

    2) ho riletto il dialogo avviato con un professionista - l'experience design director di una Web Agency - su la persistenza delle idee creative e su - mi sembra - un dubbio amletico circa il nuovo senso da dare alla creatività

    3) ho commentato - per cercare un eventuale sbocco "creativo" del dialogo - un suo nuovo post su la fine dei domini

    4) per riprendere quel dialogo e commentare - qui - sul tema di questo post e sugli argomenti delle vostre risposte - e per aggiungere testo all'abbozzo di questa pagina Wiki

    5) quindi ora mi preparo a commentare di nuovo, quando trovo il tempo, in modo da integrare nell'evoluzione della mia esperienza, le cose che credo di poter dire per continuare il dialogo e trasformarlo in qualcosa di nuovo .. con il vostro contributo.

    A presto - se non ho incasinato tutto in modo irrimediabile -
    :)

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