C'eravamo tutti questa sera.
Alberto Barbero prosegue il suo viaggio, non più sulla terra. Chissà dove, ma sicuramente nella memoria e nella storia della sua cittadina amata e servita per così tanto tempo.
A maggio lo incontrai, ma io ero di fretta e forse anche lui...ci siamo salutati fugacemente, al contrario di come si faceva di solito. Un paio di giorni dopo...la malattia.
Ho pensato tanto a quel momento in questi mesi. Avrei voluto parlarti e ascoltarti. Come spesso succedeva quando ci si incontrava, quasi sempre nei pressi del Comune e Tu con quell'aria un po' svanita, di chi ha tanti pensieri che si incrociano, avevi sempre un attimo per chiedermi se stavo bene.
Quando ti ho conosciuto ero una bambina e sono cresciuta respirando l'aria del confronto e della consapevolezza sociale, grazie a Te, mio padre e chi con voi discuteva.
Erano gli anni in cui la sinistra aveva un'unica identità.
Erano gli anni delle Feste de l'Unità a cui ci dedicavamo tutti con gioia e convivialità, offrendo ognuno le nostre capacità e specificità.
Erano gli anni della Democcrazia Cristiana a Pinerolo e in Italia, e io quasi adolescente tenevo impegnata la mia insegnante di italiano raccontando i tuoi interventi in Consiglio Comunale, con somma gioia dei miei compagni di classe, perchè il tempo passava e la lezione saltava.
Erano gli anni di Cronache del Pinerolese, un bellissimo esempio di giornalismo locale e di opposizione che tu hai cresciuto e diffuso. [anche qualcosa di mio fu pubblicato su quelle pagine, una poesia]
Due libri importantissimi per me, me li hai regalati Tu: La collina dei conigli e Il Piccolo Principe; soprattutto il secondo mi è venuto in soccorso tante volte nella vita.
Mi hai sempre detto che la Politica era Servizio e si intuiva non potessi farne a meno. Ma quando hai cominciato a parlarmi dei nipotini, di come rappresentassero la linea di continuità con ciò che eri stato, si capiva che la vita aveva preso una svolta.
Quando mi incontravi nella vita professionale mi guardavi sempre con affetto, ma percepivo la stima. E per me era importante.
Pinerolo non potrà dimenticare il Tuo impegno.
Marco e Luca hanno un'eredità ricca e preziosa adesso. E stasera c'eravamo davvero tutti a dimostrarlo.
Buon Viaggio Professore.
Alberto Barbero prosegue il suo viaggio, non più sulla terra. Chissà dove, ma sicuramente nella memoria e nella storia della sua cittadina amata e servita per così tanto tempo.
A maggio lo incontrai, ma io ero di fretta e forse anche lui...ci siamo salutati fugacemente, al contrario di come si faceva di solito. Un paio di giorni dopo...la malattia.
Ho pensato tanto a quel momento in questi mesi. Avrei voluto parlarti e ascoltarti. Come spesso succedeva quando ci si incontrava, quasi sempre nei pressi del Comune e Tu con quell'aria un po' svanita, di chi ha tanti pensieri che si incrociano, avevi sempre un attimo per chiedermi se stavo bene.
Quando ti ho conosciuto ero una bambina e sono cresciuta respirando l'aria del confronto e della consapevolezza sociale, grazie a Te, mio padre e chi con voi discuteva.
Erano gli anni in cui la sinistra aveva un'unica identità.
Erano gli anni delle Feste de l'Unità a cui ci dedicavamo tutti con gioia e convivialità, offrendo ognuno le nostre capacità e specificità.
Erano gli anni della Democcrazia Cristiana a Pinerolo e in Italia, e io quasi adolescente tenevo impegnata la mia insegnante di italiano raccontando i tuoi interventi in Consiglio Comunale, con somma gioia dei miei compagni di classe, perchè il tempo passava e la lezione saltava.
Erano gli anni di Cronache del Pinerolese, un bellissimo esempio di giornalismo locale e di opposizione che tu hai cresciuto e diffuso. [anche qualcosa di mio fu pubblicato su quelle pagine, una poesia]
Due libri importantissimi per me, me li hai regalati Tu: La collina dei conigli e Il Piccolo Principe; soprattutto il secondo mi è venuto in soccorso tante volte nella vita.
Mi hai sempre detto che la Politica era Servizio e si intuiva non potessi farne a meno. Ma quando hai cominciato a parlarmi dei nipotini, di come rappresentassero la linea di continuità con ciò che eri stato, si capiva che la vita aveva preso una svolta.
Quando mi incontravi nella vita professionale mi guardavi sempre con affetto, ma percepivo la stima. E per me era importante.
Pinerolo non potrà dimenticare il Tuo impegno.
Marco e Luca hanno un'eredità ricca e preziosa adesso. E stasera c'eravamo davvero tutti a dimostrarlo.
Buon Viaggio Professore.
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