martedì 16 novembre 2010

Cangiari

Vincenzo Linarello.
Ho aggiunto questo nome alla lista delle persone che mi piace considerare silenziosi eroi del nostro tempo.

A Pinerolo, grazie alla volontà di Fidapa, dell'Assessore Alchera e con la collaborazione del dirigente del Liceo Scientifico Curie, il 16 novembre Linarello ha parlato ad una platea numerosissima di ragazzi raccontando che una nuova resistenza è possibile.

Vinenzo Linarello è il presidente di Goel, un consorzio di cooperative sociali che sta cercando di seminare nella Locride un processo di cambiamento.
Goel è nato nel 2003 grazie alla spinta di Mons. Bregantini, un vescovo dal passato operaio e un presente più che mai pragmatico, capace di dimostrare che l'ndragheta ha paura della luce [Non a caso nel 2008 è stato improvvisamente trasferito].

Nella Bibbia il goel era il riscattatore, colui che permetteva la redenzione dei debitori, che salvaguardava il patrimonio; nella Locride Goel vuole essere lo strumento di riscatto di una terra sfruttata e impoverita dai poteri occulti e dalle affiliazioni mafiose.

Goel crea posti di lavoro, spazi di confronto e innesca processi di cambiamento.

La vera sorpresa è che il cambiamento è affidato a un settore che nell'immaginario solitamente è considerato frivolo e superficiale: la moda. Ecco che nasce un marchio, il primo brand totalmente etico: Cangiari [in calabrese cambiare, appunto!]

Cangiari propone un nuovo modo di intendere la bellezza: l'etica della bellezza, partendo dai materiali [tessuti interamente prodotti a mano e provenienti da coltivazioni biologiche], passando attarverso gli strumenti [lo show room milanese è in un palazzo confiscato alla mafia]

La passione con cui Vincenzo racconta quanto le energie di poche persone che ci credono abbia creato movimennto, rumore e abbia costruito tanto per la sua terra è emozionante e virale. Ad ascoltarlo non si può rimanere indifferenti.

Questo post lo scrivo per un senso di dovere civile e con la consapevolezza che il cambiamento è necessario. Non si tratta di un gesto di solidarietà al sud, alla Calabria, una risposta empatica ad un incontro fortuito. E' la precisa volontà di produrre pensiero in merito a qualcosa che ci riguarda tutti.

Oggi la Lombardia, il Piemonte e l'Emilia Romagna sono regioni ad altissima infiltrazione dell'ndrangheta, organizzazione che ha un giro d'affari pari al bilancio di un piccolo stato europeo. Non è più una questione meridionale!

Per questo, come dice Linarello, è necessaria un'alleanza!
L'alleanza con la Calabria diventa una campagna sul web da cui nasce la manifestazione del 1 marzo, in marcia contro la mafia.

Educare alla cittadinanza significa mostrare modelli, concreti e al passo con i tempi.
Cambiare il mondo si può!

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